Se i giornali dovessero raffigurare come uno specchio lo stato di una società, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli.
Quella che segue è la lista di alcuni degli articoli presenti sulla home page del Corriere della Sera al momento di scrivere questo post: 18 maggio, sera.
- Un uomo spara col fucile da caccia a Milano: feriti padre, madre e il figlio
- Madre getta dal balcone i bambini di sei e tre anni
- Autobomba a Damasco: morti e feriti
Assad: «Nessuna notizia di Quirico» - Poliziotto suicida, il figlio è morto
Trovate alcune lettere: “Chiedo scusa” - Donna di 50 anni si uccide
chiudendosi nel congelatore - Suicida cassintegrato di 50 anni
Si butta da un ponte nel Viterbese - Roma, 60enne accoltella al torace
l’ex compagno della figlia: è grave - Uccise i figli, 45enne si impicca
in carcere con i lacci delle scarpe - Figlio strangola la madre di 88 anni
davanti alla badante: arrestato
Anche i giornali paiono avere comportamenti compulsivi seriali: scelgono un argomento caldo e lo cavalcano per un po’.
E’ stato così per i pitbull che sembravano assalire le persone a ripetizione alcuni anni fa ma che poi devono essersi trasformati in agnellini mansueti.
Abbiamo seguito il bollettino dei decessi per SARS in giro per il mondo; se si verifica un guasto su un aereo leggeremo poi di altri quattro o cinque incidenti non gravi nel resto del mondo (oggi devo prendere l’aereo, speriamo bene).
I suicidi ci sono sempre stati e nei periodi di crisi economica subiscono un’impennata. Si sa. La cronaca nera impera sulle prime pagine ma quando si tirano le somme si scopre che spesso non vi sono scostamenti rilevanti nel numero di delitti perpetrati rispetto ad anni o decenni precedenti.
Oggi vedo questa lista impressionante di articoli sul Corriere della Sera e la rabbia mi sale dentro: quando si scrive tanto di suicidi si offre un quadro della realtà che invoglia altre persone vulnerabili a commettere lo stesso tragico gesto.
Anche questo è dimostrato dalle fredde statistiche.
A chi resiste o legge con sgomento si offre una teoria demagocica e di bassa lega: è colpa della crisi se ci sono tanti gesti folli, politici fate qualcosa.
Se i giornali volessero davvero far qualcosa di utile, potrebbero piegare le loro arti manipolatorie al servizio della società cercando di risollevarne il morale.
Esistono anche le notizie positive, quelle che restituiscono speranza, quelle che a taluni possono infondere la voglia di andare avanti.
Peccato che le notizie buone vendano meno copie della cronaca nera.