Comuni-caos, è come dire: parliamo di quelli che complicano il lavoro dei professionisti della comunicazione agendo dall’interno. Raccontiamo di coloro che si definiscono esperti di comunicazione e così facendo discreditano un’intera categoria professionale.
Il copywriter. Lavora in agenzia di pubblicità e per guadagnarsi il pane scrive testi. Testi di qualsiasi genere ed uso: per un’affissione, uno spot televisivo o radiofonico, davvero non importa: lui scrive. Alcuni giorni fa ho distrattamente sentito la pubblicità radiofonica di una nuova automobile. Ha tutto di serie: questo, quello, quell’altro ancora. E la voce suadente dello speaker conclude: “Manca solo la cosa più importante: me!”
Scusa, copywriter d’agenzia: hai scritto “me”? Ti hanno insegnato l’analisi logica a scuola prima che tu iniziassi a scrivere per (millantata) professione? In italiano si dovrebbe dire “io”. Ed il tuo superiore ha approvato, il Cliente ha approvato e lo speaker lo ha registrato?
Spot sentito domenica 8 gennaio su Radio Capital.