Tutti vogliono avere il proprio sito nei primi dieci risultati di Google e tanti promettono questo risultato. Ma è poi così fondamentale?
Il ritornello è sempre lo stesso. Mentre si definiscono i dettagli del progetto, il Cliente mi esprime l’aspettativa – o talvolta il desiderio – di poter vedere il suo nuovo sito tra i primi dieci risultati nelle ricerche di Google una volta che questo sarà on line. Così ha inizio un nuovo capitolo della storia infinita.
Centinaia, migliaia di messaggi promozionali, spam, siti, agenzie, venditori di fumo, ciarlatani, specialisti, analisti inondano siti e caselle di posta con promesse di posizionare il mio sito “tra i primi dieci”. E allora mi pongo due domande. Perché dovrebbe interessarmi l’offerta? E poi, sarà vero quello che mi promettono?
La mia risposta alla domanda numero uno. Coloro che si industriano a spiegarmi che il posizionamento sui motori di ricerca è fondamentale fanno un ragionamento che più semplice non si può: puoi anche avere un sito meraviglioso, ma se nessuno lo visita è come non averlo. Questa relazione visibilità ai primi posti – visite al sito per avere un valore dovrebbe essere completata con l’aggiunta di una conclusione implicita: più visite = più affari. In questo senso allora, mi lancio nella rivoluzionaria affermazione che questa storia della presenza tra i primi dieci risultati di Google è un falso mito.
Io dico che essere presenti sui motori di ricerca è importante; dico però anche da quasi vent’anni nessuno si sogna più di pensare che per fare soldi sia possibile costruire un sito e sedersi aspettando che squilli il telefono. Un sito web nasce con uno scopo che varia da soggetto a soggetto. Per quanti il numero di visite alle pagine web è fondamentale per far muovere gli affari in maniera rilevante?
Il sito web è uno strumento importante di comunicazione, per alcuni è il luogo reale dove si genera ricchezza, per milioni di aziende è un biglietto da visita. Per nessuno al mondo, lo stato di salute del business può dipendere dalla presenza nei primi dieci risultati di Google. L’azienda investe in pubblicità, ha un ufficio stampa che cura le relazioni con i media, ha in altre parole una strategia di comunicazione che contribuirà certamente a convogliare visite al sito, ma non sarà la presenza sui motori di ricerca che ne determinerà la sopravvivenza.
In definitiva, da un punto di vista imprenditoriale, il sito web è uno strumento che unito ad altri contribuisce a costruire l’immagine dell’azienda ed a sostenerne il business. La reperibilità sui motori di ricerca è importante, la presenza nella prima pagina dei motori di ricerca rappresenta soltanto un valore aggiunto tutto da valutare, certamente interessante ma non fondamentale.
Ma poi in definitiva, sarà vero quello che promettono? E davvero possibile finire tra i primi dieci risultati di Google? Arriviamo così alla risposta relativa alla domanda numero due.
Stare alla larga da queste poposte. Google ha un sistema automatico di indicizzazione basato su complessi algoritmi matematci. Tale sistema non è influenzato o influenzabile da interventi volti ad ottenere risultati migliori.
E stato poi dimostrato che un sito “scritto bene” con un codice corretto e pulito ottiene risultati migliori in fase di posizionamento sui motori rispetto ad una pagina web il cui codice sia stato scritto da mani inesperte. Quindi farsi fare il sito da profesionisti ha un suo perché. Il tempo rappresenta un’altra influenza positiva: quano più a lungo il sito risiede sulla Rete, tanto più facile sarà ritrovarlo sui motori. Il suo aggiornamento costante, i link esterni da altri siti, la scelta dei titoli migliori per le pagine sono tutti elementi che contribuiscono ad un buon posizionamento.
Siccome poi mi piace pormi domande semplici da profano, ecco che sorgono alcuni dubbi: ma come fanno questi maghi a proporre l’inserimento tra i primi dieci posti di Google a migliaia di Aziende. Se i posti sono dieci e gli aspiranti migliaia, qualcuno deve pur restar deluso.
Scavando un po’ vieni a scoprire che la promessa si fonda su un insieme di “parole chiave”. Io ti prometto di farti essere tra i primi dieci risultati di Google se vengono usate queste parole che scegliamo insieme. Tu mi paghi come una banca ed in cambio ti do i risultati pattuiti, sempreché gli utenti usino quelle parole. Se gli utenti usano altre parole… beh… mi dispiace per te… non ti troveranno tra i primi dieci… Ha un senso tutto questo?
Io dico che questa storia di essere a tutti i costi tra i primi dieci risultati di Google è un’emerita stronzata ed uno strumento per rubare soldi a Clienti dotati di scarsa cultura di comunicazione. La storia infinita continua.