Archivio storico

Quello che puoi leggere qui sotto è un articolo selezionato tra quelli scritti sul mio blog molti anni fa. Ho pensato di riproporlo per l'attualità dell'argomento oppure per gli spunti di riflessione che può offrire ancora oggi.

La fabbrica delle notizie all’assalto del meteo

Passato Scipione, arriverà Caronte. Ripasseremo la storia ed impareremo la mitologia guardando al cielo e preoccupandoci di che tempo farà.

Sì perché la notizia di oggi (in home page su Repubblica.it) è che l’ondata di caldo estivo (siamo in estate, no?) che ha caratterizzato questi ultimi giorni sta per andarsene. Era conosciuta da tutti con il nome di Scipione. Ora sta per arrivare un po’ di pioggia anonima. Poi, però, attenzione perché è già pronto Caronte, cioè un altro po’ di caldo. Perché dopo tutto luglio è quasi alle porte.

Giovanni Ghersi Comunicazione d'Impresa

Il mio problema è proprio questo, sentirmi irritato ed impotente di fronte a questo scrivere sul nulla: il caldo d’estate, l’uragano nella stagione degli uragani, il freddo in inverno. Ed ogni normalissimo episodio atmosferico adesso ha un nome. Perché dare un nome è come regalare al fenomeno naturale un’identità superiore. Lo si personifica. Così se ne può parlare di più e meglio. Si può arrivare a dire che il nemico ha un nome.

I media hanno bisogno di catturare l’attenzione, hanno bisogno di tenere la tensione alta. Devono mettere in ansia per poi rassicurare. Partito un personaggio ostile (il caldo umanificato in Scipione) è necessario crearne uno nuovo per evitare che l’opinione pubblica si rilassi oltre il necessario.

Togliete di mezzo Caronte e Scipione e cosa resta? Uno scenario desolante dal titolo: “Estate: arriva il caldo”. Dov’è la notizia?

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